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Vito Sangirardi
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architetto in Bari 1909 - 1999

Architetto Vito Sangirardi

Vito Sangirardi nasce a Palo del Colle in provincia di Bari il 2 novembre 1909, figlio di Michele Sangirardi e di Nicoletta Anastasia.
Dopo le scuole secondarie si iscrive alla Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si diploma nel 1932 e dove svolge per qualche anno una intensa attività di pittore. In seguito, sempre a Napoli, segue i corsi della Regia Università di Architettura laureandosi il 21 dicembre 1938. Dopo alcuni anni di attività a Napoli, torna in Puglia dove sposa nel 1941 Luigia Mastronardi, dalla quale avrà quattro figli, e vive a Sannicandro (Bari) dove ha anche il suo primo studio. È un periodo di circa 9 anni di attività, interrotta dalle vicende belliche cui è costretto a partecipare nel genio militare.

Man mano, negli anni postbellici, il centro di interesse della sua attività si sposta verso il capoluogo; quindi dal 1953 risiede definitivamente a Bari svolgendovi in gran parte la sua professione, che però interessa in maniera diffusa tutto il territorio pugliese. Dal 1953 il suo studio ha sede in via Abbrescia 89; sino al 1968, data in cui si sposta al 2° piano di un edificio di sua progettazione e di proprietà delle Assicurazioni Generali in via Michelangelo Signorile 2, dove dal 1979 condivide ufficio e attività col figlio Germano.

Come si può evincere dal catalogo delle opere la produzione è molto estesa ed anche differenziata, spaziando da quelle destinate all'uso privato (fabbricati di abitazione, ville residenziali o al mare, monumenti funerari), a quelle destinate a relazioni pubbliche, sia civili (ospedali, alberghi, terme, banche, teatri, negozi) sia religiose (conventi, chiese).

Nel 1960 è eletto presidente dell'ordine degli Architetti di Puglia, mantenendo la carica sino al 1971. In questo ruolo, avendo operato con continuità per lungo tempo soprattutto in Bari, ha potuto partecipare in modo attivo al dibattito cittadino sul suo sviluppo urbanistico lasciando diversi contributi sull'argomento, comunicati a convegni e mediante articoli di giornale.

Negli ultimi anni di vita ritorna alla sua passione iniziale (peraltro mai del tutto abbandonata), la pittura, rappresentando soprattutto paesaggi e ritratti. Muore a Bari il 3 luglio 1999.