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Vito Sangirardi
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architetto in Bari 1909 - 1999

Assicurazioni Generali, p.za Carabellese (Bari)


Opera realizzata 1956

Commissionato all'architetto Sangirardi dalle Assicurazioni Generali di Trieste, è uno degli edifici di più grande volumetria della sua produzione.
L'impegno richiesto al progettista per inserire quell'edificio, che occupa un intero angolo di una piazza centrale di Bari, è testimoniato dalla numerosità dei tentativi e delle varianti studiate, qui documentate dagli schizzi via via proposti sino alla versione definitiva costruita e dalla relazione allegata. L'impresa costruttrice fu la Dioguardi.




Edificio delle Assicurazioni Generali

Cenni di impostazione

La Società per Azioni “Assicurazioni Generali” con sede Centrale a Trieste, nello svolgimento del piano di investimento dei capitali sociali, decideva di costruire a Bari un edificio per appartamenti in condominio, per uffici e per negozi da fittare e, a tal uopo, acquistava il suolo messo ad angolo tra piazza Carabellese e via M. Signorile.
Si imponeva fondare la premessa intorno a cui svolgere il programma della progettazione, in armonia con la situazione ambientale di vita, alla sua sensibilità, ai temperamenti, alle abitudini in stretta aderenza con la incidenza locativa.
In seguito a scrupolose, ma non sempre concrete ricerche, si pervenne a stabilire di contenere il numero delle camere utili in modo da puntare prevalentemente su alloggi di tre, quattro camere al massimo, oltre il gruppo dei servizi.
Alla stregua delle esigenze così formulate, lo studio è stato rivolto alla ricerca di un complesso edilizio che, traendo motivo dai valori planimetrici, pervenisse ad una conseguente espressione esterna.
Lo slargo, sia pure modesto, su cui si erge l’edificio, aveva fatto cullare l’idea di tentare una costruzione a molti piani, in conseguenza anche della particolare caratteristica della zona, ove si incontrano ben sei strade, rispetto alla quale potesse risultare non sgradevole una certa individuazione sul monotono scacchiere locale. Tutte belle ragioni che non soffocano la sempre affiorante impostazione speculativa.
Si giunse, tanto era sentito anche dall’Amministrazione Comunale il pallino del fabbricato-torre, a raggiungere l’intesa per una costruzione avente un’altezza, in corrispondenza della piazza, di m.44, pari a 10 piani abitazione, più 2 piani uffici, più un piano negozi.
Il progetto in conformità redatto, otteneva il parere favorevole dei progettisti del piano regolatore della città, ma veniva poi fermato dalla Commissione Edilizia, che riduceva l’altezza da m.44 a m.34, equivalente a tre piani di meno.
Tale limitazione, del tutto inaspettata, tanto che i relativi lavori erano stati già appaltati a forfait, vuoto per pieno, creava serio imbarazzo.
La mozzatura di ben tre piani non poteva non creare disarmonia di volumi e di forma: Di qui si origina il difficile compito di convincere l’Ente appaltante, in stretta colleganza con l’impresa appaltatrice, per la necessaria adesione alla ricomposizione della volumetria.
La massa dei piani abitazione aveva perduto i rapporti con la zona uffici-negozi, né l’asola rompi-piani, uno dei cardini della composizione, poteva essere più conservata.
Si presentò, quindi, la urgenza di affrontare, mentre i lavori di scavo procedevano, con la rapidità che si può immaginare, in una atmosfera di ansia febbrile, il rimpasto di quegli elementi da prelevarsi dagli stessi valori planimetrici, in un tentativo di ricomposizione totale. Il ridotto volume del blocco superiore agli uffici consigliò di far capo a legature orizzontali e verticali, di guisa che lo stesso blocco non rimanesse isolato dalla parte basamentale, bensì lo includesse n una totalità più organica, di cui è partecipe, si ritiene, anche il colore.
Il complesso realizzato si compone di due corpi di fabbrica accostati, di altezza diversa; l'uno prospiciente a piazza Carabellese, più alto, è formato da 10 piani sul piano terreno, di cui due piani uffici ed uno arretrato; l'altro, prospettante su via Michelangelo Signorile, più basso, costituito da 6 piani, di cui due piani uffici ed uno arretrato. I cinque alloggi per piano, che diventano quattro oltre il quinto piano abitazioni, sono serviti da quattro ascensori e da due scale, collegate da una galleria all'unico ingresso aperto via M. Signorile, più tranquilla. Gli alloggi, 37 in tutto, sono formati in prevalenza da 3-4 camere utili oltre il gruppo servizi (bagno, cucina, camera di servizio, bagno di servizio, ecc.). Parte del piano scantinato è adibito ad autorimessa privata alla quale si accede anche internamente a mezzo di scaletta aperta sull'atrio di scala, oltre che dalla rampa di discesa per le macchine. Tale soluzione ha consentito di conseguire la unità della superficie adibita a negozi, onde assolvere ad eventuale richiesta da parte di unico ente. Nella quasi totalità degli alloggi la camera soggiorno è apribile a mezzo di vetrata scorrevole a fisarmonica verso la camere attigua al fine di consentire una maggiore superficie a disposizione della vita diurna, a seconda delle necessità, sia di carattere permanente che temporaneo, con un risultato pratico molto apprezzato dalle famiglie che già occupano gli appartamenti.

Vito Sangirardi