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Vito Sangirardi
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architetto in Bari 1909 - 1999

Teatro di Trani


Quella della ricostruzione del teatro di Trani è una vicenda travagliata che non ha portato alla fase realizzativa. Il progetto fu ripreso, trasformato più volte ed ubicato in differenti siti.
Gli schizzi e le relazioni allegate mostrano i vari tentativi e le proposte di inserimento del teatro nel tessuto cittadino.



Un Teatro per Trani

Il teatro di Trani mostra una memoria a parte per la lunga preparazione progettuale attraverso le varie soluzioni sperimentate fin dalle prime emozioni suscitate dal prestigioso tema a favore di una città fascinosa come Trani che si eleva incontrastata nella preminenza tra i notevoli insediamenti urbani rivieraschi della costa barese.
Andato in appalto nel 1984 il progetto per la ricostruzione del Centro Storico ove sorgeva il vecchio Teatro, demolito dal Genio Civile di Bari in seguito ad accertati danni bellici, giace fermo tuttora presso l'Amministrazione Comunale il progetto di variante datato 1988 con la spesa aggiornata a nove miliardi per adeguamento dei costi, dopo aver costruito la maggior parte dei pali occorrenti al consolidamento del terreno come da progetto dell'ing. Cherubini dell'Università di Bari in attesa di un cenno di riscontro.
Nel frattempo capita di scorgere l'avvenuta costruzione di un volume edilizio nelle immediate vicinanze del Teatro ad opera di privati in sopraelevazione dell'unico piano terreno che preesisteva quale unitario e ordinato piano-terra su via Rossini, che costituiva valido requisito spaziale di grande partecipazione, che agevolava l'inserimento del Teatro nell'ambito spaziale assai limitato della zona.
Tale limitazione e modificazione dell'ambiente così incautamente autorizzato dal Comune, oltre a seminare sconforto, distruggendo l'entusiasmo iniziale, ha creato le premesse per una veloce verifica sul territorio tranese per la ricerca di un luogo ubicazionale che risultasse più idoneo ad accogliere più agevolmente e più dignitosamente un'opera così importante, date le ristrettezze riscontrate e peggiorate.
Da una osservazione oculata è scaturito che questo luogo esiste ed è posizionato piacevolmente su piazza Plebiscito ove esistono tutti i requisiti spaziali e ubicazionali per la edificazione del più importante e funzionale Teatro per Trani nel decoro e nel fascino più riconoscibile come le riviene per diritto dal vanto di testimonianze del suo fulgido passato quali la villa comunale sul mare e il palazzo Quercia posto in una posizione ambientale e di capacità edificatoria di prim'ordine che costituisce il centro contemplativo aristocratico ove si spreca troppo spazio in attesa di un intervento che ne ricostruisca una definizione ambientale più serrata.
Osservando piazza Plebiscito l'attenzione si è poggiata sull'area formata da due aiuole di una zona verde prospiciente nelle immediate vicinanze dello stesso palazzo Quercia e si sviluppa delimitata da questo, da via Cavour e da via Tiepolo. Le due aiuole costituiscono un'area di forma trapezia che misura una superficie di metri quadrati 1900, vale a dire poco meno del doppio dell'area nel Centro Storico di mq. 1175.
Da una impostazione di massima la sala spettacoli potrà contenere 1100 persone con posti di cui 538 in platea e 562 nei palchi. La dislocazione dei posti avviene in un contenitore interamente fuori terra consentendo a tutti gli spettatori la massima visibilità ad una distanza dal proscenio che non supera i 22 metri.
Per quanto concerne la visibilità va segnalata particolare efficienza specie per quanto attiene alla posizione dei palchi laterali sempre difettosi per il fastidio riscontrato nella tradizionale disposizione detta a ferro di cavallo. Nella sagoma che si propone, suggerita dalla forma trapezia dell'area, ogni palco risulterebbe orientato verso la scena. Ne risulterebbe miglior fruimento per la visibilità e la capienza.
Da queste note entusiasmanti a favore della nuova ubicazione del Teatro per Trani derivano gli stimoli per approfondire lo studio necessario per la costituzione di un articolato centro culturale per le manifestazioni spettacolari aperte alla fruizione più qualificata ad opera della possibile fusione materiale dei due organismi adiacenti (il costruendo Teatro e palazzo Quercia) per la stretta collaborazione partecipata al fine di ospitare le varie discipline legate alla musica, agli spettacoli, all'arte in una dislocazione e aggregazione ove fosse possibile insediare nella Sala di palazzo Quercia, prendendo lo stimolo dalla encomiabile iniziativa della Amministrazione Comunale che si accinge ad acquistarne la proprietà, discipline artistiche come scuole di danza per la formazione di ballerini di entrambi i sessi, corsi per l'istruzione di strumenti musicali per concerti, la istituzione di eventuale conservatorio e quante altre discipline che hanno correlazione con l'arte decorativa, la scenografia, il modellismo, la stessa istituzione di un liceo artistico già auspicato dai politici agli amministratori della città. Incontri Rotary-Laions-Soroptimist-Convegni e Congressi di varia capienza e attrezzatura, anche a traduzione simultanea per la più completa dotazione nell'ambito culturale che ne farebbe prestigiosa realizzazione a risonanza regionale per il miglior avvenire di Trani verso la conferma della imminente unità europea.
Capace di accogliere e smistare il traffico motorizzato gravante intorno all'attività di questo di questo articolato centro culturale la scelta dell'area di piazza Plebiscito per la costruzione del Teatro per Trani appare strategicamente orientata verso traguardi di sicura affermazione.

Ricostruzione del Teatro Comunale di Trani



Progetto stralcio – I Lotto

Relazione

Il vecchio Teatro Comunale di Trani, ubicato nella zona antica del centro urbano, danneggiato da eventi bellici ed in seguito demolito, ottenne il finanziamento statale occorrente alla sua ricostruzione per l'importo di L. 148 milioni, pari ala corrispondente perizia a suo tempo apprestata.
L'Amministrazione Comunale, nell'intento di provvedere alla ricostruzione di un centro ricreativo culturale di grande importanza, resasi conto che la riedificazione sulla esigua area di sedime del vecchio teatro non corrisponde minimamente alle attese della sua popolazione in misura delle accresciute esigenze nell'ampiezza della evoluzione sociale in continuo avanzamento, ha programmato di rivolgere tale iniziativa verso un nuovo sito più idoneo che offra i requisiti necessari nel rapporto delle valutazioni anzidette, ove fosse consentito di realizzare un'opera capace di accogliere manifestazioni aperte a gran massa di cittadini come appare logico e doveroso nei confronti della collettività.
La somma disponibile tutt'altro che notevole non avrebbe potuto reggere l'ansia di un orientamento a dimensioni allargate se non fosse intervenuta una riflessione che si ritiene assai opportuna nei confronti dei mutati rapporti ricreativo-sociali-culturali poggianti sulla elasticità della più ampia divulgazione ove anche gli spettacoli teatrali della più autentica tradizione possano aggiungere un fremito nuovo di rinascenza a valori storicizzati, ma artisticamente eterni, puntando su un'ambientazione scenica originale avente come copertura la volta celeste.
Il teatro all'aperto, infatti, consente di allargare i margini della ricettività nella misura consentita dai limiti delle somme disponibili.
Il teatro all'aperto per Trani è da ritenersi la più genuina interpretazione della indole del popolo tranese attraverso una applicazione più elevata e di maggiore prestigio della spontanee manifestazioni estive che la città inquadra ed assolve annualmente, puntualmente ed egregiamente, sulla nuda superficie della sua piazza Plebiscito, opportunamente delimitata con recinzione di circostanza.
Nello stesso ambiente di piazza Plebiscito è stato rivolto lo sguardo nella ricerca del sito per la edificazione del teatro ed è stata scelta quella dove è ubicata la sede della azienda elettrica municipale, prevedendone il trasferimento. Detta ubicazione offre tutti i requisiti per accogliere il teatro a Trani disponendo di una superficie di oltre quattromila metri quadrati in una zona che è tra le più suggestive della città, aperta da un lato sulla piazza Plebiscito, su cui prospetta con un fronte di cinquantacinque metri di lunghezza e su via Camneno per la lunghezza di circa metri cento, lungo la cui strada confina con il muraglione della Villa Comunale costeggiante il mare: Detta ubicazione, inoltre, è tale che gli ampi spazi circostanti consentono di potere disporre di ampi parcheggi per la sosta di circa 1000 automezzi.
L'area di forma assai irregolare ha contribuito alla definizione della soluzione planimetrica studiata, mentre la forma ha tenuto conto dell'inserimento nell'ambiente circostante definito dagli ingombri limitrofi tra cui in primissimo piano la massa arborea della Villa Comunale con il suo forte muraglione calante a scarpata nel mare, gli edifici antistanti, l'ampio spazio di piazza Plebiscito. Impegno precipuo è stato quello di formare un volume unitario di legatura con il muraglione della Villa verso le cui chiome si spinge l'ingombro della cavea di levante, inserendovisi, senza peraltro sottometterne la struttura che, anzi, opportunamente controllata, è stato agevole porre in evidenza sia sulla via Camneno che sulla via Plebiscito verso il cui fronte l'ingombro del teatro risulta notevolmente arretrato (circa 15 metri in media). Ciò consente di operare la sua edificazione indipendentemente dalla immediata liberazione delle fabbriche della sede elettrica, ivi insistenti.
E' quindi scaturita spontanea la sua forma impostata intorno alla scena delle manifestazioni artistiche la cui collocazione al centro della cavea degli spettatori è apparsa di notevole determinazione.
Questa scelta, infatti, ha risolto la focalizzazione più agevole da tutti i punti di osservazione sulla scena dello spettacolo, la cui distanza maggiore non oltrepassa i m 1.50.
La cavea, quindi, risulta distinta in due settori, quella di ponente e quella di levante in rapporto all'orientamento. Ciascuna, poi, è costituita da una zona (la più prossima alla scena) leggermente inclinata e da quella (più lontana) formata a gradoni, in derivazione della migliore visibilità.
Quella di ponente, a forma di settore circolare, capace di 1900 posti prospetta sia sulla via Camneno che sulla piazza Plebiscito, su cui si apre l'ingresso principale ed è servita da sei gruppi di scale ad unici rampanti della larghezza di metri 3.20, raccolti in unica corona circolare situata tra la zona gradonata e la platea, di cui fruiscono agevolmente gli spettatori sia in arrivo che in sfollamento a mezzo di percorsi differenziati. Una settima scala, situata verso il confine di ponente, costituisce legatura di innesto con le adiacenti fabbriche, mentre interviene ad integrare i percorsi in uscita per un più rapido agevole sfollamento.
Quella di levante, di forma pressoché rettangolare, prospettante su via Camneno in continuità della cavea di ponente, capace di contenere 900 persone, è raggiungibile a mezzo di 3 rampanti della larghezza di due metri ciascuno, procedendo dallo stesso unico ingresso attraverso due ampi e comodi percorsi laterali passanti al di sotto del piano della scena. Un quarto rampante, situato verso monte, poi, della larghezza di metri 2.00 integra le necessità di sfollamento rapido anche per questa zona smontante direttamente nella Villa Comunale, in funzione anche di articolazione formale come questa.
La scena centrale è collegata con attigua zona adibita a preparazione degli artisti della superficie di mq. 300 al di sotto della quale sono ricavati ambienti destinati a guardaroba, servizi igienici, nonché a deposito di servizio per il bar a cui si perviene direttamente dall'esterna accedendo da via Camneno.
La zona baricentrica del bar-buvetteria del teatro posta al di sotto della scena, annessa alla grande sala del ridotto ricavata su due livelli in posizione parzialmente interrata, risulta collegata alla cavea per mezzo di scala circolare smontante accanto alla sede dell'orchestra oltre che attraverso sette rampanti larghi 2 metri aperti sull'ampio vestibolo di accesso principale in corrispondenza della notevole corona circolare di smistamento.
Al palcoscenico si accede da ingresso indipendente aperto su piazza Plebiscito a mezzo di rampante della larghezza di 4 metri oltre che da via Camneno percorrendo il rampante in esercizio.
Suddivisa in tre scomparti da due giunti di dilatazione, la struttura portante è pensata in cemento armato e tutte le murature sono state previste a getto di conglomerato cementizio misto a pietrame al fine di conseguire unitarietà delle superfici da denunziare al naturale con la sola trattazione delle pareti a mezzo di apposita velatura ottenuta con l'applicazione a pennello di idoneo preparato a base di siliconi, impermeabile, resistente agli agenti atmosferici e perfettamente aderente, in maniera da conservare la struttura del cemento a vista lasciando intatte le caratteristiche ottiche.
Anche i parapetti di delimitazione e di protezione delle scale sono previste con lo stesso materiale gettato in opera e soltanto i tramezzi delimitanti gli ambienti di servizio e quelli occorrenti alla formazione di intercapedine sono di mattoni forati.
La pavimentazione delle superfici pianeggianti e quella delle scale (gradi, sottogradi e pianerottoli) che sarà poggiata su massetto sovrastante a strato impermeabile è prevista con lastre di travertino romano ovvero con lastre di pietra di Trani, ad eccezione dei soli ambienti di servizio ove è prevista di grés ceramico.
La pavimentazione delle zone gradonate, invece, è stata pensata con elementi prefabbricati monoblocco (grado e sottogrado) di cemento e graniglia di marmo, opportunamente sagomati per agevolare il deflusso delle acque meteoriche, anche questi situati su massetto sovrastante a strato impermeabile. Dette acque si raccoglieranno in apposite canalizzazioni da scaricare in rete di fogna bianca.

Gli infissi, limitati alle sole porte dei gabinetti, sono previsti in elementi scatolari di plastica del tipo dogato verticale.
Gli apparecchi igienici sono stati previsti per la metà della dotazione totale per ragioni di spesa, ma è prevista la predisposizione per gli attacchi della rimanente parte.
Il progetto stralcio per il 1° lotto prevede la costruzione della cavea di ponente, del palcoscenico e di tutti i servizi. Il completamento riguarderà, quindi, la costruzione della cavea di levante verso la Villa Comunale, distaccata esattamente in corrispondenza del giunto di dilatazione. La spesa occorrente alla costruzione del 1° lotto ascende a L. 118.000.000.= e risulta così ripartita:

OPERE A BASE DI APPALTO..................................................L. 109.025.414.=

SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE: a) per opere d'arte.......................................................................L. 2.360.000.=
b) per allacci................................................................................L. 1.000.000.=
c) per imprevisti..........................................................................L. 164.586.=
d) per spese generali.....................................................................L. 5.450.000.=
Sommano..............................................L. 8.974.586.=

TOTALE.........L. 118.000.000.=

Osservazioni sui nuovi costi del Teatro di Trani

La vicenda che si rivolge attorno al caso del teatro di Trani è tra le più esasperate e difficili, per il progettista così come si è giunti attraverso il progressivo lungo incedere degli eventi reso ancora più complicata a mano che le fasi evolutive ne hanno modificato gli aspetti in un arco di sensazioni che vanno dai momenti più esaltanti della progettazione a quelli dell'ansia crescente sino alla perdita totale dell'entusiasmo che contrastando il ritmo incalzante della senilità ha........ chiaramente e decisamente i limiti ..... della fatica umana. Il movente essenziale intorno a cui ruota il preoccupante sconvolgimento impostativo della vicenda è da ricercare per un verso nelle precarie condizioni di instabilità del terreno all'origine che ha richiesto un intervento di consultazione lungo e dispendioso mentre veniva resa nota per indagini inconfutabili l'elevato costo di tali edifici speciali calcolati in ragione di 30 milioni per ogni posto ospitato che corrisponde per i 700 complessivi a L. 21 miliardi. E' peraltro conosciuto che il teatro costruito a Milano di recente (il Piccolo) per 1200 posti è costato 56 miliardi oltre a L. 16 miliardi per l'automazione del palcoscenico (valutazione che corrisponde a 60 milioni a posto).
Una tale valutazione ha scompaginato tutti i programmi e scoraggiato ogni più limitato entusiasmo al confronto di una spesa preventivate di appena 3 milioni per posto ................. Né si era positivamente da sperare sulla volontà e sull'interesse dell'amministrazione, come poi è stato dimostrato subito dopo, a seguito della elaborazione del progetto di variante e aggiornamento della spesa redatto su comune intesa dell'importo di L. 9 miliardi, disatteso dall'amministrazione che ha ..... il costo del progetto e quello .......... rinviando ogni ulteriore esigenza economica a seguito della ......... costruzione al rustico in contrasto con quelli che sono i criteri informativi di particolari lavori che interessano contemporaneamente la sovrapposizione di lavori murari e impianti per cui può accadere che di fronte alla assenza di uno studio che riguarda un impianto sia da intervenire per lo studio tardivo ad operare tagli inversi di opere murarie eseguite indispensabili e nel caso di assoluta impossibilità dovrà …..


Vito Sangirardi