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Vito Sangirardi
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architetto in Bari 1909 - 1999

Standa, corso V. Emanuele, Bari


Opera realizzata 1961

Il fabbricato, destinato alla esposizione e alla vendita dei prodotti della catena Standa è situato di fianco al palazzo della Prefettura. La sua collocazione in una zona centrale su un fronte e il suo collegamento con la Bari Vecchia su quello posteriore ponevano una serie di questioni progettuali, alle quali rispondevano gli studi documentati e la relazione a corredo del progetto.




Bari – Ricostruzione al Corso Emanuele, angolo palazzo Prefettura via Intendenza

Il piano regolatore vigente per la città vecchia pone, nei riguardi dell'altezza dei fabbricati da ricostruire, una limitazione a tre piani. L'aggregato urbano dell'antica città si spinge fino ad affacciarsi, nell'innesto con la nuova Bari, sul corso Vittorio Emanuele e su piazza Massari, su cui i diversi fabbricati attualmente insistenti si prospettano con tre piani per un'altezza totale che va dai 16 ai 18 metri e altri con quattro piani con altezza che varia dai 19.50 metri ai 20.50. Sta di fatto che per le mutate, meglio ridotte altezze a cui si limitano attualmente i piani di abitazione, se si dovesse applicare rigorosamente ed alla lettera le su richiamate norme, la costruzione di cui al presente progetto risulterebbe alta metri 11 al posto dei metri 16 del fabbricato da demolire, scompaginando sensibilmente ogni collegamento con gli edifici posti sulla stessa ala. Tanto è vero che, in un caso consimile e precisamente per la ricostruzione del fabbricato che va sorgendo su piazza Massari, angolo via San Domenico, via Boemondo, il relativo progetto ha ottenuto la superiore approvazione, pur essendo impostata in deroga rispetto ai vincoli di zona. Dalle diverse considerazioni ambientali il progettista ha ritenuto di impostare lo schema volumetrico tenendo presente di non superare in facciata l'altezza a cui giunge Palazzo della Prefettura, rispetto al quale il progettato edificio (compresa dell'ingombro del motivo coronale) risulta più basso di circa un metro. Per le medesime considerazioni ambientali la facciata verso la città vecchia è stata portata ad altezza ridotta rispetto a quella opposta: 13.90 in facciata, ben due metri più bassa rispetto a quella del fabbricato esistente, su cui è impostato un piano …… di m. 1.20 composto a loggiato al fine di gradonare progressivamente l'arretramento superiore corrispondente al successivo piano dell'edificio. Inoltre,……….. da via Indipendenza, data la esigua larghezza (m.10) della stessa via, si prevedono due soluzioni costruttive di cui la numero 2, che si preferisce nei riguardi della composizione architettonica, traendo motivo dalle indicazioni del numero di piani (3) stabilito dalle norme del P.R. per la città vecchia e dalla esposizione a Sud della facciata sul Corso, basa la sua scanditura sul raggruppamento dei piani in coppie, in maniera che la fronte sul Corso risulti costituita di tre comparti orizzontali assimilabili ad altrettanti piani alti, ciascuno di 6.70 m circa. A dare maggiore concretezza a tale composizione è stato pensato di disporre lungo i bordi delle balconate continue motivi di frangisole alterni in acciaio (che si pensa di verniciare in color rame) che, mentre varranno a far sentire maggiormente la funzione delle coppie di piani, formeranno una facciata unitaria e varia nello stesso tempo, imposta dalla stessa modulazione delle lame verticali diversamente orientate e variamente collocate in quanto l'intero elemento frangisole sarà scorrevole. La facciata verso la città vecchia si forma sugli stessi criteri informativi specie per quanto attiene allo accoppiamento dei piani, ma di diverso risultato in quanto non poteva ripetersi l'impiego dell'elemento frangisole. Nella formazione di detto fronte si è avuta cura di interrompere con accorgimenti vari la continuità orizzontale a somiglianza di quanto è la formazione dell'adiacente aggregato urbano costituito appunto da tante piccole proprietà accostate.

Vito Sangirardi