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Vito Sangirardi
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architetto in Bari 1909 - 1999

Chiesa a Cattolica


Concorso 1966

Gli schizzi e la relazione allegati appartengono agli studi preparatori per un progetto presentato al Concorso per la realizzazione di una Chiesa in Cattolica.
Numerose altre furono le chiese progettate dall'architetto Sangirardi: a cominciare da quella di San Biagio in Canosa, per finire con Santa Maria delle Vittorie in Bari.



Relazione sulla Chiesa in Cattolica

Lo sguardo sull'ambiente in cui si intende far sorgere la nuova chiesa in Cattolica suscita sgomento per l'assoluta assenza di valori ambientali stimolatori di un inserimento spontaneo e genuino.
La dimensione dell'area disponibile non consente distacchi efficienti ad una unità indipendente dalle fabbriche esistenti, data la vicina ferrovia e la esistenza di uno spazio per le attrezzature sportive.
La soppressione delle fabbriche, anche parzialmente, consigliabile per conseguire una unità architettonica, non appare proponibile, oltre che per una ragione economica, soprattutto per la validità dell'assunto architettonico ambientale, che se beneficiabile della unità del complesso religioso, non assolverebbe all'innesto di tale unità nel contesto urbano che si affaccia nelle immediate vicinanze, lungo il viale Del Prete. Accettando quindi lo stato reale dei luoghi, ove si ritiene d'intervenire per la demolizione della copertura a tetto della chiesa attuale e per la trasformazione degli ambienti di piano terra del convento, come indicato nei disegni, l'attenzione si è appuntata verso la soluzione che, impostata sulle diverse esigenze funzionali del tema religioso, tendesse alla risoluzione dei quesiti di base.
La flessibilità dell'ambiente da progettare, la rumorosità delle strade di traffico intenso, hanno condotto alla soluzione adottata che è apparsa contemperante nei confronti della situazione edilizia esistente. La soluzione volumetrica, pertanto, evidenza due elementi essenziali, entrambi generati e rispondenti alle necessità del blocco acustico, l'uno opposto alla ferrovia a mezzo della parete dell'abside che potrà essere costituita da triplice paramento, dei quali quello interno, sufficientemente protetto, servirà ad accogliere la grande campitura del ciclo pittorico e l'altro, del sacrato coperto, in funzione di sbarramento ai rumori della via Del Prete.
Poggiata su tali capisaldi, la soluzione è andata avanti con semplice deducibile crescita nei confronti della volumetria, della struttura, della funzionalità, nonché della emotività, quanto ne ispira il mistero della fede e quanto ne abbisogna alla sua divulgazione.

Procedendo quindi nel senso della longitudine da via Del Prete risultano delineati:

1) Il sacrato esterno su cui si affaccia il muro basso del blocco acustico che ne definisce esattamente lo spazio, reso ancora più determinato e invitante dal campanile ad esso parzialmente incastrato per la base, facendo contribuire per via di tali innesti alla modulata formazione spaziale, anche i fabbricati latistanti della chiesa attuale che, per effetto della demolizione della copertura, si riduce a mt. 10 di altezza e del seminario.

2) Il sacrato coperto smistante ai diversi accessi alla chiesa, che data la sua ampiezza, può servire di rincalzo in periodi di maggiore affollamento, (può ospitare infatti oltre 500 persone), luogo di meditazione e di preparazione, a cui conferisce raccoglimento la incombenza della stessa copertura bassa, e l'accentuata contrazione della luce.

3) Appena varcata la soglia che immette al sacrato coperto, l'interno della chiesa appare nella sua interezza a mezzo della grande parete vetrata che la delimita dal sacrato medesimo, attraverso la quale è possibile partecipare alle funzioni religiose, nel bisogno di una ulteriore estensione dell'assemblea. Detta parete vetrata è da considerarsi fissa ai fini della suddetta utilizzazione in quanto alla chiesa si accede da ingressi situati sui due fianchi e che risultano aperti su appositi percorsi coperti ciascuno dei quali conduce a due accessi che immettono nelle due distinte zone in cui è suddivisa la chiesa, tenuto conto della flessibilità che consente di ridurne la capienza durante le stagioni invernali per mezzo di due pareti mobili che scorrono in apposite guaine.

4) Il presbiterio, sollevato dal piano della chiesa di tre scalini, costituisce l'ambiente compatto in cui si raccolgono le funzioni religiose e su cui sono situati i diversi fulcri direzionali della scena liturgica, dall'altare per le messe quotidiane all'altare per la custodia del Santissimo, all'ambone, al coro, con il sovrastante organo, ecc. Sulla sinistra, nel punto di saldatura tra l'assemblea ed il presbiterio è situato il battistero che, opportunamente delimitato, si protende nell'interno della chiesa con la presenza muraria di due fasce sul triangolo di base, parzialmente visibili nella parte basamentale al fine di aprirsi alla visione di tutta intera l'assemblea. Percorrendo la zona porticata di sinistra si raggiunge, oltrepassati i due accessi corrispondenti alle due sezioni della chiesa, l'ingresso esterno al battistero. Percorrendo il vestibolo di destra si accede ai due ingressi alla chiesa, in corrispondenza di quelli aperti nel lato opposto, alla sacrestia, alle cappelle, alle aule catechistiche, al convento e quindi alle attrezzature sportive. Le due cappelle ricavate in ambiente proprio, sono situate sulla destra e comunicano, oltre che con la chiesa, direttamente con la sagrestia, attraverso il corrispondente vestibolo, in maniera da evitare la scomodità degli attraversamenti da parte dei religiosi che vi si recano a celebrare, anche soltanto tangenziali all'assemblea. E' utile osservare che detto vestibolo di destra si trasforma in esclusivo servizio di smistamento interno della sacrestia nel periodo estivo, quando cioè non è più avvertita la necessità di servire come più breve accesso alla chiesa piccola.

I confessionili situati in appositi ampi rincassi sono in numero di 9, di cui 5 aperti nello spazio liturgico ridotto. Per quanto attiene la caratteristica di chiesa ecumenica su cui il Bando pone l'accento, nella determinazione del luogo sacro che deve accogliere persone di diversa nazionalità e fede religiosa, non è apparso utile affrontare la evidenziazione attraverso una suddivisione in settori anche discretamente denunziati; dai diversi tentativi è prevalsa la convinzione di dover tendere allo accentramento più spinto, serrando al massimo la unità dell'assemblea in maniera da convergere ogni tendenza religiosa verso un punto di attrazione che trovasi se non al baricentro delle forze materiali, in quello delle forze spirituali, nel confronto del quale ciascun partecipante all'assemblea risulta inserito agevolmente, ivi convitato alla mensa comune nella apertura di uguaglianza e fratellanza, per mezzo della quale la partecipazione alla funzione religiosa può risultare accentrata al massimo ed il godimento spirituale al massimo ottenuto. La struttura portante che sovrasta tutto l'ambiente, costituita da telai di cemento armato a sezione variabile disposti longitudinalmente accentuano la convergenza verso l'altare, dove raggiungono la massima altezza e dove si incastrano nella parete di fondo dell'abside.
Detta parete è stata pensata nella dimensione e posizione di visibilità atta ad accogliere la grande campitura del ciclo pittorico. Pure la illuminazione proveniente necessariamente dall'alto per la notevole distanza delle pareti fiancali, è ricavata in maniera costante e fino a raggiungere la linea di scorrimento della parete mobile, oltrepassata la quale, penetrando attraverso il triplice ordine delle vetrate alte, opportunamente deviate verso est, la luce cresce notevolmente proiettandosi sull'altare. Passante dalla foratura trasversale aperta nella parete di sinistra la luce penetra sul battistero. La illuminazione artificiale è pensata con lumi pendenti disposti lungo le travi principali.
Come risulta dai disegni e dalle fotografie del plastico la soluzione presentata consente di realizzare sia l'ampliamento del convento che del seminario e di destinare ad attrezzature sportive poco meno della metà dell'area a disposizione.

Materiali previsti – La struttura portante costituita da intelaiature di cemento armato è pensata a vista mentre la restante parte muraria di tompagno accoglierà intonaco cementizio a superficie ruvida da verniciare con bianco opaco. La copertura di metallo potrà essere formata da doganatura di metallo tipo "Alusic", o di materiale similare, ovvero in piastrelle di rame. Legno rovere o douglas per i confessionili, per le porte e per la balaustra della cantoria. La pavimentazione è prevista di marmo di tipo medio. Particolare cura è stata rivolta alla determinazione degli infissi (vetrate) di alluminio che in corrispondenza del triplice ordine della facciata e del fianco ove sono raccolti i confessionili, sono previsti completati con vetri colorati e raggruppati in composizione artistica in correlazione con il ciclo pittorico dell'abside.

Programma di spesa
A) Chiesa (senza arredo)
Il volume della sola chiesa è di mc. 10.250
Si assume il costo a mc. vuoto per pieno di L. 13.000
La spesa corrente per la costruzione della chiesa risulta di L. 133.000.000

B) Campanile:
Il volume del campanile misura mc. 600
Si assume il costo a mc. vuoto per pieno di L. 15.000
La spesa corrente per la costruzione del campanile risulta di L. 9.000.000
In tutto la spesa risulta di L. 142.000.000


Vito Sangirardi