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Vito Sangirardi
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architetto in Bari 1909 - 1999

Concorso per nuove tipologie edilizie (Foggia)


Concorso 1977

L'ente banditore del concorso, l'IACP, intendeva sviluppare nuovi sistemi abitativi di tipo modulare.
Nella proposta dell'architetto Sangirardi si possono osservare varie soluzioni, che, partendo dal modulo del quadrato, si differenziano al variare della logica aggregativa.



Nuove tipologie di edilizia residenziale

RELAZIONE – Verso la fine del 1972 la Associazione Nazionale degli Istituti Case Popolari (ANIACAP) e l'Istituto Nazionale Architetti (INARCH) bandirono un concorso per nuove tipologie abitative nell'ambito dell'azione pubblica che inquadra il problema della casa, nello intento di migliorare l'ambiente residenziale, sollecitando proposte basate su aspetti funzionali, urbanistici, tecnologici, gestionali e di costo, obbiettivo preminente il miglioramento qualitativo dell'edilizia residenziale pubblica. Causa la limitazione del tempo, gli studi apprestati in quell'occasione, carenti di verifiche, non vennero presentati alla suddetta competizione. Temi del genere, comunque, non si esauriscono nella durata di un concorso per cui le proposte elaborate si rivelano attuali in qualsiasi momento, stante il perpetuarsi di esigenze legate a quei presupposti. Superato l'impatto critico iniziale creato dal bando, privo di determinazioni concrete, come condiviso da molti, attribuendo, poi, in seguito a ponderata riflessione, alla decisa volontà dei compilatori del detto bando, per non aver frapposto vincoli di alcun genere, la ragione stimolatrice aperta appunto alla vastità del settore, l'attenzione venne orientata ad individuare ed inquadrare l'aspetto pieno del tema di fondo nella sua complessa articolazione alle strutture umane e sociali.

Vigilando sulla rischiosa facile concessione alla evasione intellettuale ed alla presunzione formale, data la libertà di agire.... a briglia sciolta, lo studio ebbe a procedere analizzando le discipline metodologiche di base correlate ai bisogni della collettività nel mondo che si evolve, nella aspirazione di tutelare aspetti legati a valori ambientali formali, cui si innesta oggi il palese disaccordo tra valori architettonici e comuni valori umani. Umanizzare è tuttora il verbo ammonitore, di scontata avvincente qualificazione, ma si ritiene che sarebbe opportuno riflettere che, ove a questo termine non verrà attribuita la dimensione tempo, potrebbe rimanere una parola soltanto: l'uomo di oggi ed ancora l'uomo di domani, ma senza perderne le fattezze e gli scopi. Intorno a tale aggettivazione della figura umana, che il tempo ha modificata ed evoluta, ha agito ogni sollecitazione programmatica, innestata allo studio che si propone, muovendo dalla ricerca delle attività integrate, consideratane la ricca sovrariproduzione. Proposito di base quindi il riferimento ad una entità di tale ampiezza da possedere quanti più requisiti volti alla propensione di conseguire un quadro economico certo, propiziatore di quanti altri attributi positivi che fanno capo al miglioramento dell'ambiente attraverso una presa d'atto cosciente sulla capacità di assecondare le aspettative di determinata utenza, a cui fornire la casa, completa di mezzi adeguati alla vita di insieme, da predisporre in stretta correlazione ed a costo sopportabile è obbligo morale a cui non è stato ancora assolto.

L'attenzione appuntata sulle premesse enucleate ha ricercato la soluzione del singolo elemento tipologico di base nello logica dei criteri di aggregazione da cui scaturisce un aspetto insolito della residenza che va dalla configurazione del volume a quello dell'ambiente, a quello delle percorrenze e dei collegamenti. Tale cellula, elaborata alla luce del messaggio sulla ripartizione e reciprocità del bene, è originata dalla sua stessa idoneità alla riproduzione più fitta in un processo aggregativo che ammetta nel contempo il rigore compositivo strutturale e consenta il più vario compiegamento sul terreno degli insiemi elementari. Sviluppata su di una maglia quadrangolare modulata, la cellula presenta due lati consecutivi opachi in corrispondenza dei quali viene realizzato sia l'accostamento che lo smistamento lungo un asse di percorrenza in galleria (ballatoio), luminoso, areato e al riparo, formato dalla successione di spicchi triangolari adiacenti, e i due lati trasparenti che permettono la finestratura degli ambienti quanto basta ad assicurare idonea aerazione.

Tale soluzione consente l'aggregazione di singole unità, ciascuna delle quali risulta addossata a due altre con le quali viene a formare gruppi di varia entità, da rapportare alle necessità del traffico dipendente da e verso i collegamenti verticali (scala - elevatori) dislocati in nodi completamente isolati. La sequenza di detti nodi caratterizza il contesto spaziale formale, in corrispondenza dei quali è possibile, ed anche logico in quanto necessario, come si vedrà, poi, deviare l'asse di infilaggio delle cellule (ballatoi) con angolazione a volontà, consentendo l'aggregazione dei costituiti gruppi secondo i vari procedimenti di "componenting".
La concentrazione così programmata si rivela apportatrice di evidenti vantaggi, che altrimenti non sarebbero economicamente possibili: la riduzione del numero delle scale; la installazione quanto mai utile di più ascensori in batteria, anche per case su due piani; la installazione di montacarichi capaci di trasportare financo mobili; lo inserimento del servizio di portineria ed altro; tutti vantaggi resi economicamente possibili a motivo del numero dei molti fruitori. Il gruppo degli ascensori, da rapportare al movimento degli utenti a seconda delle entità del condominio, troverà sede in alcuni nodi (principali) ove verrà installato il servizio di portierato, data la possibilità di raggiungere qualsiasi alloggio del sistema.
L'interesse di utilizzare un sistema così fortemente concentrato ebbe a prospettarsi in tutta la sua carica emozionale nella piena intuizione dei valori inglobati e che dovevano evidenziarsi attraverso l'approfondimento e la verifica, inseguendo puntigliosamente le dovute sperimentazioni sui processi evolutivi dell'aggregazione a seguito di che fosse assicurata la flessibilità dell'intervento, almeno a livello urbanistico, alla cui propiziazione riscontrava positivamente (tra l'altro) la prefigurazione, in rapporto alla cui entità ebbero a lumeggiare provvide riflessioni sulla convenienza di introdurre variazioni anche in senso altimetrico a mezzo di gradonature in ragione di alleggerimento e di soleggiamento. Dette gradonature, ottenute dallo scarto di un piano tra cellule consecutive, offrono la possibilità di recuperare notevoli superfici del terrazzo solare per il fatto che ciascuna copertura dell'alloggio più basso viene a porsi allo stesso livello di quello più alto, in annessione esclusiva, per il fruimento totale. Vengono così a determinarsi insiemi a terrazze degradanti che, opportunamente attrezzate a verde e giochi producono efficaci variazioni dei consueti limiti verticali e costituiscono complessi edilizi degradanti verso il suolo ove vanno a fondersi con la più grande zona verde dell'ambito planimetrico assegnato alle attrezzature comunitarie.
La soluzione, studiata, come più sopra richiamato, nell'ambito organizzativo della residenza, doveva rappresentare una entità elementare utilizzabile e disponibile per il fruimento attraverso le capacità aggregative nel contesto indifferenziato senz'altro sollecitato a livello urbanistico proprio dalla indeterminatezza della tematica progettuale.

Sono state studiate alcune aggregazioni tipologiche che qui appresso si elencano, entro un arco di tensione della concentrazione condominiale.

SIDERA – (sistemi degradanti radiali) – Sono costituiti da insiemi lineari degradanti che convergono verso una zona centrale ove sono raggruppati i servizi comunitari. La ripetizione del sistema lungo i lati di un nastro di collegamento attrezzato per i servizi generali direzionali assolverebbe alla costituzione di nuclei abitativi più ampi fino a raggiungere entità notevoli lineari con accentramento dei servizi collettivi, articolati in una zona aperta e pulsante di vivezza. Detto nastro attrezzato, a seconda della entità, può essere portato a quota elevata rispetto agli attraversamenti trasversi al fine di svicolarne i percorsi.

SINCUDE – (sistemi ad invasi curvilinei degradanti) – Nell'intento di limitare i tratti di galleria di servizio degli alloggi, è stata studiata la soluzione di mantenere la continuità del sistema a mezzo di interruzioni atte all'inserimento di nodi di smistamento verticale (scale ed ascensori) in corrispondenza dei quali fosse opportuno deviare il corso lineare del ballatoio di un angolo a volontà che potesse giovare, oltre che a superare la rigorosa articolazione compositiva, talvolta, quando occorresse, ad adattamenti altimetrici del terreno (curve di livello). La varietà della formazione del sistema offre infatti soluzioni composite articolate e raccordate con le sagome dei servizi collettivi.

SIDETO – (sistemi degradanti a torre o piramoidali) – Tale sistema è stato studiato nello intento di realizzare forti accentramenti residenziali in condominio, a grandi reticoli veicolari su di ipotetica area pianeggiante capace di consentire considerevole economia delle sedi trafficate necessitanti ad un ordinato tessuto planimetrico aperto a scacchiera.

SIPO – (sistemi poligonali) – E' stata studiata una soluzione su tre piani con interruzioni nodali a 45° che consente di articolare sistemi lineari con libertà di inserimento in aree limitate ed irregolari, con caratterizzazione di spazi adibiti a parcheggio in alternanza di quelli riservati alla vita all'aperto e ai servizi comunitari, articolati a "cul de sac".

SILI – (sistemi lineari) – Offrono la possibilità di mantenere i contatti con il suolo (da uno a due e a tre piani) in un tessuto lineare fitto, ad insiemi paralleli, raccolti in maglie regolari ove si penetra dal lato fornito di fascia parcheggio e di servizio di portierato, mentre sul lato opposto risultano aperti gli accessi alle zone riservate alla vita all'aperto e comunitaria. Detti sistemi, nella ripetizione per la formazione di entità maggiore, possono integrarsi con altri, es. SIDETO, SIDERA, onde conseguire formazioni spaziali più variate, in concomitante adattamento al terreno e alla tematica progettuale.

Nuove tipologie di edilizia residenziale (nuova stesura)



Auspicabili livelli umani oltre e più che politici parrebbero ben determinate iniziative per risolvere il problema della casa da cui soltanto può derivare la possibilità di costruire scuole, ospedali e tutte le altre opere sociali che mancano, nella considerazione delle troppe case e troppo ingiustificatamente non utilizzate, indicate dalla presa di coscienza della ripartizione del bene, come si sta facendo strada da sé con grave pericolo delle istituzioni democratiche. Si vuole premettere questo concetto per inquadrare il presente studio, che muovendo da tale considerazione, ne configura l'intervento, puntando sulla distribuzione del bene quale obbiettivo, stimolato da intuizioni progettuali miranti alla capacità di produrre, nel contesto della articolazione composita degli elementi funzionali, vantaggiose fruizioni per l'uomo. La casa, nel suo aggregarsi, richiamata dalla richiesta tematica del bando quale alloggio parcheggio è stata pensata in funzione di casa-albergo, sviluppata sulla crescita aggregativa orizzontale delle cellule abitative, ordita su di un reticolato a maglia quadrangolare, modulato, la cui unità fondamentale che si ripete, si accosta alla successiva per un lato, dando luogo nella ripetizione progressa ad un insieme crescente, da calibrare urbanisticamente in cui ciascuna unità è costituita da due lati opachi verso la galleria di smistamento e da due lati trasparenti verso l'esterno da cui prendono luce ed aria tutti gli ambienti e lo stesso corridoio per quanto sufficiente al riscontro e alla illuminazione. E' stata subito attratta l'attenzione dalla possibilità di fruizione delle due testate del detto corridoio delle quali una è stata utilizzata per l'accesso verso il traffico motorizzato e l'altro verso la zona del traffico pedonale: tale separazione, caratteristica saliente, costituisce l'impianto della orditura viaria di delimitazione delle maglie urbane. Ciascuna maglia, capace di 2052 abitanti alloggiati in quattro unità abitative, risulta determinata dalle attigue strade residenziali e dalle attigue ortogonali SD (queste da utilizzare per la svolta veicolare) e costituisce la unità di quartiere. Detta maglia risulta dotata delle opere comunitarie afferenti ai servizi di prima necessità – negozi – asilo – scuola materna, ecc. Che trovano sede in apposita rapportata zona verde entro un raggio di influenza che non oltrepassa 300 metri: due e più maglie, disposte entro gli ambiti di delimitazione degli assi ortogonali X e SD danno luogo ad entità urbane multiple di 4104 ab.: 6156 ab. E così via: la crescita della entità urbana da riferire alla corrispondente esigenza, data la tipica aggregazione manterrà inalterati gli STANDARS URBANISTICI ed i raggi di influenza ed offrirà la occasione di localizzare più convenientemente, osservando debiti apprezzabili maggiori raggi di influenza, le sedi per i servizi relativi alle necessità crescenti, come scuola media, agenzia bancaria, luoghi per gli spettacoli, per il culto, lo sport, ecc. Le zone verdi individuate per la localizzazione dei servizi collettivi nell'ambito del quartiere risultano accostate in progressione lineare le une alle altre formando ampio parco che cresce per aggregazione. La entità della ipotesi progettuale che si presenta (16000 ab.) mostra l'alternanza di zone residenziali e zone verdi di fruimento collettivo entro uno schema viario estensibile nei due sensi ortogonali. Particolare cura è stata posta nell'affrontare il problema del TRAFFICO; infatti sono state imposte esigenze categoriche onde ottenere i seguenti requisiti. Il traffico motorizzato risulta completamente separato da quello pedonale; esso si svolge con esclusione completa di incroci a raso; separazione completa fra traffico veloce ad unico senso che incrocia; percorsi residenziali ad altro livello (ribassato dal piano di campagna di metri 5). Tale disposizione consente di percorrere il tratto più lungo dell'aggregato urbano proposto (1800) in poco più di due minuti senza bisogno di rumoreggiare in caso di urgenza per ottenere la strada libera. E' opportuno considerare come tale vantaggio sia particolarmente utile quando occorresse portare aiuto in caso di bisogno per soccorrere ed intervenire per la salute pubblica che trascende dal costo delle strutture che la consentano che, peraltro, non è elevato se si considerano tutti i vantaggi derivanti compreso quello della tranquillità. Dato lo schema viario utilizzato, le strade residenziali X a due sensi e con tre corsie per parte, servono le unità di abitazione a forma di pettine. Ciascuna di dette unità risulta costituita da un corpo di fabbrica lineare che si sviluppa lungo e parallelo alla strada (un solo piano su portico) con corpo di fabbrica doppio (ambienti affacciati sulla strada; corridoio verso l'interno smistante sia i predetti ambienti che i corpi delle abitazioni immettendo nelle rispettive gallerie-corridoio di accesso agli alloggi cui si perviene per mezzo di apposite scale che congiungono in prevalenza il piano rialzato all'unico piano superiore, una per ogni corpo di fabbrica del pettine, ubicata a cavallo fra le le abitazioni e gli ambienti schierati lungo le strade residenziali ove si prevede la duplice utilizzazione ad ufficio e negozi, in utile annessione per l'abitazione. La prevalenza dell'una funzione sull'altra dipenderà dalla unità abitativa. La zona porticata fungerà anch'essa nella alternanza di parcheggio a servizio degli uffici e dei negozi ovvero per la utilizzazione di negozi duplex; in verticale con detto corpo lineare è ricavato al piano cantinato (seminterrato) ampia zona per il parcheggio di servizio esclusivo per le abitazioni che dispone di un posto macchina per ciascun alloggio. E' da osservare che l'accesso e l'uscita delle auto da detta zona avviene con semplice manovra a senso unico. Detta tipologia consente di accorpare un unico condominio 96 alloggi ed offre la possibilità di fruire di un civile servizio di portierato, con gli evidenti vantaggi di gestione economica. La incidenza condominiale per detto servizio non raggiunge tremila lire mensili e seimila in caso si voglia disporre di due custodi. Tale vantaggio ha consigliato di disporre l'inserimento di un gruppo di elevatori, da ubicare in prossimità della guardiola, di cui un ascensore normale ed uno più ampio per il trasporto di carichi ingombranti, inclusi i mobili, il cui trasporto eviterà di raschiare le pareti specie delle scale non protette da materiali idonei e costosi; in più il grande elevatore consentirà l'accesso per l'eventuale trasporto di malati in lettiga ovvero quello degli handicappati fisici costretti a muoversi in carrozzella, risolvendo il grande problema delle cosiddette barriere architettoniche con limitatissima spesa. Procedendo in alto lungo la strada X si raggiunge l'accesso alla unità abitativa ove si può accostare sulla destra in prossimità del suo ingresso definito in corrispondenza della guardiola del portiere, ci si può informare presso costui, ovvero si può parcheggiare sotto il portico ovvero si può accedere al parcheggio residenziale seminterrato per gli aventi diritto, sempre accedendo da destra, dal quale parcheggio i partenti, percorrendo il senso unico, si portano sulla medesima strada X e s'inoltrano procedendo sempre in senso destrorso. I collegamenti viari veicolari tra le diverse strade X sono state risolti per mezzo di passaggi al piano ribassato al quale si perviene lungo le strade X mediante rampanti, ove, in apposite sedi di traffico calmo, ci si immette sulle predisposte sedi viarie Y, due per ciascuna zona dei servizi comunitari nel senso idoneo per i percorsi veloci. Si passa poi dai percorsi veloci Y a quelli residenziali avendo cura di uscire alla strada X medesima per raggiungere le abitazioni o gli uffici o i negozi ubicati a destra nel senso del percorso ed invece uscire alla strada X immediatamente successiva a quella ove risulta ubicata la sede da raggiungere quando questa è situata sul lato opposto. Dall'altra capo delle abitazioni si accede alla zona verde attrezzata per i giochi situata tra gli opposti pettini della stessa unità di quartiere che risulta attraversata longitudinalmente da modesto nastro stradale quanto basta per consentire la deambulazione a piedi o con biciclette. Mediante tali stradine si raggiunge la zona dei servizi di quartiere e da questa, ove occorresse, tutte le zone comunitarie passando a raso sul pontile-passerella che unisce dette zone tra loro, sulle strade X nel punto corrispondente al massimo dislivello e tutte le altre zone abitate senza mai incontrare un mezzo motorizzato. Tutte le zone comunitarie sono raggiungibili a livello ribassato ove si svolge il traffico di servizio per ciascuna attrezzatura di fruimento collettivo e per l'approvvigionamento dei negozi, che possono essere sottocantinate per l'intera superficie a seconda della entità urbana, come è il caso dello studio che si presenta per la utilizzazione a parcheggio delle sovrastanti opere comunitarie e per la localizzazione di particolari servizi, tra cui il mercato, cinema, teatro, botteghe artigiane ed opifici in genere di entità rapportate, da cui si potrà accedere al piano di campagna posto superiormente, dopo aver parcheggiato, a mezzo di apposite rampe o scale ricavate entro ampie forature lucifere o mediante elevatori.
La unità abitativa si compone di sette insiemi di alloggi collegati a pettine con il corpo di fabbrica lineare, di cui quattro su due piani e tre su tre piani: gli edifici di due piani sono formati dalla aggregazione di 6 cellule abitative, ciascuna di 6 vani (4 – 2); quelle del piano inferiore fruiscono di annesso piccolo giardino; quello del piano superiore fruiscono del terrazzo che potrà essere attrezzato a giardino, di esclusivo godimento; due edifici a 3 piani sono costituiti da alloggi di 5 vani (3+2) e (3.5) in ragione del 50%; un edificio su tre piani è formato da 5 vani legali al piano inferiore e 7 vani (5+2) utilizzando i due piani superiori (duplex) di cui il più alto dotato di ampia terrazza a livello delle tre camere da letto per i figli, di cui una utilizzabile come studio ricevimento per i giovani, mentre una camera da letto è situata al piano inferiore per il fruimento delle persone anziane: è da osservare il taglio degli alloggi che, per effetto della tipologia adottata dispone di accedere nel baricentro del suo contesto ambientale in maniera da rendere agevole la distribuzione degli ambienti con la quasi completa eliminazione di corridoi bui ed asfittici a meno della esigua zona che smista le camere da letto ed i servizi igienici; la stessa cucina, di capiente superficie per il servizio del pranzo, risulta nel contempo aperta in vicinanza dello ingresso e del soggiorno, sviluppata secondo le caratteristiche superfici che la tipologia ha formato consentendo per il soggiorno le utilizzazioni per lo spazio della conservazione e dell'eventuale pranzo al tavolo ivi inserito, con larga efficienza. Risulta così vantaggiosamente utilizzata la superficie irregolare della cellula, mentre la parte più lontana dal corridoio, più silenziosa e di superficie regolare è stata riservata per le camere da letto. Le verande nel soggiorno, opportunamente incassate, e quelle della cucina, offrono la possibilità di illuminare il corridoio in corrispondenza della porta di ingresso di ogni alloggio, attraverso la cui finestra è visibile dal corridoio la inquadratura delle stesse verande, la cui penetrazione ne allarga i confini e rende più gai gli attraversamenti: la stessa situazione angolare delle verande accostate è intesa nella positività di quelle prospicenze capaci di favorire il contatto umano mediante la dislocazione tra famiglie coinquiline come un tempo avveniva lungo le stradelle degli antichi quartieri.

Il presente studio esprime la dinamica urbanistica in prevalenza scaturita dalla formulazione proposta: esso offre possibilità di variazione sia nella dislocazione urbana, che in chiave urbanistica. La unità abitativa può in rapporto alla urbana senza che il tessuto viario perda la sua efficienza, variare in conformità della esigenza definita dai tipi edilizi richiesti dal programma di intervento, nonché dalla impostazione di base che si intende adottare definendo le dimensioni degli edifici a pettine secondo un diverso impianto: occorrerà pertanto rapportare di concerto le aree dei servizi comunitari che si aggira intorno al rapporto di 1 a 2 rispetto a quelle residenziali. Altre variazioni di grande interesse compositivo possono inserirsi nella individuazione e localizzazione di elementi edilizi fortemente contrastanti in ragione di esigenze abitative particolari nonché per orientamento, come evidenziate nel modello allegato ove si evidenziano anche come inserimenti di rottura dell'apparato rigoroso, a cui riscontrano aree comunitarie che decantano dai limiti categorici della composizione, per diventare più ampie per corrispondere al maggior numero degli abitanti, ove possono essere per ospitare opere comunitarie più ingombranti: le variazioni debbono scaturire da esigenze ben definite e non già come ricerca puramente formale a sostegno della rigida determinazione planimetrica capace di reggersi per proprio conto.
Vivere all'interno di questo tavoliere organizzato potrà risultare interessante, o pervenirci, oltre che per tutti i vantaggi enunciati, proprio per la vivezza da cui saranno animati diversi luoghi, percorrendo le strade dalle variazioni altimetriche, sorpassate da pontili vivificati da passanti a piedi e in bicicletta, in una prospettiva dinamica che cambia continuamente: le strade percorse dal traffico dei negozi, vivicizzato dalla luce dei negozi e dalle insegne degli uffici, dai profili lineari che non permettono invadenze edilizie pericolose. Le abitazioni sono relegate al rango del corrispondente servizio in un discorso di assiemaggio aggregativo, proiettate verso l'intervento industrializzato di immancabile affermazione.
La struttura pensata è prevista con pilastri in ferro: i solai in conglomerato cementizio; le travi di ambito estradossate; quelle interne in spessore di solaio tutte in cemento armato; le tampognature in elementi prefabbricati cementizi, le pareti dei corridoi in doghe di uglas per ovvie ragioni di pulizia e di gestione.
Sono state studiate variazioni sulla matrice per interventi più moderati e di particolare esigenza di ambientazione accedendo a proposte di rottura nei confronti di quella a sviluppo orizzontale.

Si elencano:

SIDERA – (sistemi degradanti radiali) – Sono costituiti da insiemi degradanti che convergono verso una zona centrale ove sono raggruppati i servizi comunitari. La ripetizione del sistema lungo i lati di un nastro di collegamento veloce attrezzato, assolverebbe alla costituzione di nuclei abitativi più ampi fino a raggiungere entità notevoli lineari con accentramento dei servizi collettivi, articolati in una zona aperta e continua, pulsante di vivezza. Detto nastro, a seconda della entità, può essere portato a quota elevata rispetto agli attraversamenti trasversi al fine di svicolarne i percorsi. Le entità superiori potranno giovarsi di aggregazioni integrative del tipo a scacchiera.

SIPO – (sistemi poligonali) – E' stata studiata una soluzione su tre piani con interruzioni nodali a 45° che consente di articolare sistemi lineari con libertà di inserimento in aree limitate ed irregolari, con caratterizzazione di spazi adibiti a parcheggio in alternanza di quelli riservati alla vita all'aperto e ai servizi comunitari, articolati a "cul de sac".

SIDETO – (sistemi degradanti a torre) – Tale sistema è stato studiato nello intento di realizzare forti accentramenti residenziali in condominio, a grandi reticoli veicolari su aree pianeggianti, capaci di consentire economia delle sedi trafficate necessitanti ed un ordinato tessuto planimetrico a scacchiera. Si fa osservare la buona aderenza di questo tipo a quello a scacchiera a sviluppo orizzontale nella utilità di interventi integrativi.

SINCUDE – (sistemi ad invasi curvilinei degradanti) – Nell'intento di limitare i tratti di galleria di servizio degli alloggi, è stata studiata la soluzione che permette di mantenere la continuità del sistema a mezzo di interruzioni atte all'inserimento di nodi di smistamento verticale (scale ed ascensori) in corrispondenza dei quali fosse opportuno deviare il corso lineare del ballatoio di un angolo a volontà che potesse giovare, oltre che a superare certi rigori, talvolta, quando occorresse, ad adattamenti altimetrici del terreno (curve di livello). La varietà della formazione del sistema offre infatti soluzioni composite articolate e raccordate con le sagome dei servizi collettivi.

Si fa osservare in ragione di soleggiamento e di alleggerimento dei volumi, ottenute dallo scarto di un piano tra cellule consecutive, nelle soluzioni SIDERA – SIDETO – SINCUDE, la possibilità di recuperare notevoli superfici del terrazzo solare per il fatto che ciascuna copertura dell'alloggio più basso viene a porsi allo stesso livello di quello più alto, in annessione esclusiva, per il fruimento totale.

Vengono così a determinarsi insiemi a terrazze degradanti che, opportunamente attrezzate a verde, produrranno efficaci variazioni dei consueti limiti verticali e costituiranno complessi edifici degradanti verso il suolo ove andranno a fondersi con la più grande zona verde dell'ambito planimetrico assegnato alle attrezzature comunitarie.
Gli studi di cui alle varianti sulla matrice potranno intervenire in composizione composita, ad integrazione della soluzione orizzontale quando si dovesse affrontare lo studio per un complesso residenziale di vaste proporzioni per una nuova città dovendo caratterizzare per opportuna diversificazione residenziale i molteplici aspetti e tipizzazioni mantenendo inalterata la maglia proposta che si rivela ancora più valida a scala metropolitana. La chiarezza dei percorsi ne incoraggia la previsione. La istituzione di una carta topografica di circolazione e di una intelligente segnaletica renderanno facile qualsiasi itinerario. In detti casi alcune delle arterie Y potranno positivamente essere trasformate e utilizzate per i servizi metropolitani.


Vito Sangirardi